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San Valentino

Cuori rossi dappertutto…
A me fanno impazzire. Mi fa impazzire il cuore come forma, il rosso come colore… il cuore rosso è la mia forma preferita.

Però cavolo … non se ne può più sembra che San Valentino l’abbiano fatta apposta per i single… al contrario intendo.
Se sei in coppia non ti interessa, è solo l’ennesima festa consumistica, fatta per la Lindt e per i Baci Perugina che sfornano ogni anno ripiani di peluche rosa-rossi e cuori nelle mille forme di ogni oggetto casalingo, tazzine a cuore, tazzone a cuore, piattini a cuore, porta caramelle a cuore… e chi più ne ha più ne metta… il marketing si diletta…Ma se sei single… Cavolo inizi a pensarci dalla mezzanotte del 13 che “domani è San Valentino… ” e tu non c’hai uno straccio di uomo che ti porterà fuori a cena…;-)
Basta ribelliamoci Single donne del mondo… ma le avete viste le coppiette sedute ai tavoli a due a due? … Molte di loro non si parlano nemmeno, non ridono, non scherzano…ekkevolete fare la loro fine?
Stasera baldoria con amici…
sorrisi scherzi e un BRINDISI alla Vita!

Io, due amiche, un amico… Charlie and The Angels.

Decidiamo di andare in montagna, a sciare per chi può e sa, a rotolare sulla neve per chi come me si appresta a mettere piede per la prima volta sugli sci.

Venerdì mattina, l’alba, ore CINQUE, città deserta e piovviginosa. Il sito internet di Via Michelin impostando la strada fino alla nostra meta ci suggerisce’ un tempo di percorrenza di dueoreequarantaseiminuti, ma Charlie non ne ha voluto sapere di partire più tardi perchè:

Dai miei conti ci vorranno circa cinque ore, cinque ore e mezzo prima di essere sulle piste… perciò… se non vogliamo perdere la giornata… dobbiamo partire presto

Ha pensato a  tutto il nostro Charlie:  la sveglia questa mattina alle 4:40 per accertarsi che fossimo già pronte, l’albergo con centro benessere nel mezzo di un parco naturale a ridosso di un laghetto (un posto da favola), la prenotazione per noi tre giovani pulzelle indifese, la scuola di sci per principianti, l’auto,  il telepass, la strada, le pause pipì, la pausa caffè… tutto organizzato nei minimi dettagli… Del resto… è un uomo pratico il nostro Charlie.

Perfetti , sulla tabella di marcia, ore 8:10 siamo sulla strada per il nostro albergo, a circa 3 -4 kilometri dalla meta.

Nevica (eh certo… siamo in montagna … sulle Dolomiti).

Nevica tanto (…milleottocentometrisullivellodelmare, in febbraio.. che se non sbaglio, è ancora inverno…) e la strada è in salita… ma ripida eh… di quelle che si vedono solo in montagna.

L’auto arranca, prima, seconda…vai di gas…
Niente… non si sale più…

Charlie ma la tua auto non ha le gomme da neve?
“No, ma non vi preoccupate, ho comperato proprio ieri le catene”
“Ah… e le sai montare vero? Non hai detto che qui ci vieni da cinque anni… e… poi sei un uomo pratico…”

“No, ehm… non le ho mai montate, ma mi han detto che è facilissimo”

Ma sì deve essere certamente così , in fondo quando guardi la pubblicità ci mettono cinque minuti: le allargano, le stendono in terra, abbracciano la ruota con le catene, TLIC, il becchetto giallo con il giallo, il punteruolo blu incastrato con il verde, giri la ruota, TLAC... è fatta…pronto ad aggredire le salite più ardue.

“E poi Charlie è un uomo pratico, figurati se non sa montare le catene” Affermo. Ci scambiamo un cenno di approvazione tra noi Angels.
Nevica.

Dopo 15 minuti di tentativi Charlie decide di guardare le istruzioni… Ma le foto del manuale sono diverse… nelle foto c’è il beccuccio blu dove noi abbiamo il rosso, il filetto giallo è girato dall’altra parte e il verde non c’è…

Manuale inutile.

Proviamo ancora, stavolta scendiamo anche noi tre angels e ci mettiamo di impegno… niente da fare con qualsiasi tentativo avanza qualcosa, due gialli e tre rossi oppure il verde, due blu e tre rossi.Le catene, questo oggetto sconosciuto non si montanto.

Ore 8:40 (terribilmente in ritardo rispetto ai piani di Charlie…) arriva un’auto che si ferma (la nostra auto occupa tutta la carreggiata e non è possibile per nessuno passare). E’ un SudTiroler… lo guardiamo speranzosi. Il pensiero che passa nelle nostre testoline infreddolite è che di certo lui è abituato a montare catene e ci risolverà il problema.  Si accinge prende con cognizione di causa le catene e ci prova… niente da fare neanche per lui.Ma la Provvidenza ci vede bene anche nella neve e nella nebbia e fa scendere dall’alto un altro SudTiroler…
Noi Angels guardiamo Charlie:

“Bhè con due SudTiroler il successo è assicurato, se non ci riescon loro chi vuoi che ci riesca?!!!”

I due prendono in mano le catene, uno di qua l’altro di là, si confrontano…:

“Grunde Sie, keinestoffebittesuchenSpitzzzz… yaaaaaaaa””Bitte Suchen zubehorenerhenspitzekohnenKatenenAuto… yaaaaaaaaaa”

Si voltano verso di noi:

“Le Katene non Fanno Pene. Zono tropppo strette, zono spagliate, non sono della mizura giiuusta per le Ruote”

“Sbagliate? ma come sbagliate guardi, guardi qui… c’è scritto quindiciCentossessantaSessantaCinqueEsse, come sulle gomme”

Apostrofa il nostro Charlie un po’ risentito

“Non Zo kosa c’è Skritto, comunkue zono troppo strette, unica Kosa ke potete fare è scendere dal benzinaio e trovare altro paio”.

Risaliamo in macchina, fortemente in ritardo sulla tabella di marcia, Charlie sbuffa, borbotta, maledice le catene, e torniamo sui nostri passi.

Raggiungiamo il benzinaio, il solito, quello a cui un’ora prima abbiamo chiesto indicazioni su come arrivare all’hotel. Gli chiediamo se ci aiuta a montarle…TLIC, il becchetto giallo con il giallo, il punteruolo blu incastrato con il verde, giri la ruota, TLAC…non avanza nulla… stavolta è fatta.
Io e le altre Angels tiriamo un sospiro di sollievo e risaliamo in macchina.
Dall’auto Daniele Silvestri canta:

” Salirò, salirò… dalle strade di questo sentiero… (ma fa proprio così????!!!!)”

“Visto come ho risolto brillantemente la situazione?”

“Sì Charlie, lo sapevamo che… sei un uomo pratico.!!!!!!!!!!!!!!!”

“Salirò fino a quando sarò un punto lontano….

POMPA!!!”

Acidella

Acidella blog … WhY?

Perchè… perchè con tutto quello che il mondo dice e tutto quello che ognuno si sente di dire ho aperto un blog???

E perchè no mi son detta?

In fondo ognuno ormai è libero di dire la sua…

Un punto di vista acidamente tenero sul mondo è ciò che mi si confà…

Alla fine sono una donna e noi donne sappiamo bene che cos’è l’acidità, l’acidume di certe risposte condito di dolcezza quando ci accorgiamo che…bhè … abbiamo un po’ superato i limiti e gli uomini che abbiamo accanto ce lo fanno notare…

Ma insomma… mediamente posso affermare che… il nostro punto di vista…

di solito è quello corretto!!! ;-)!

Acidamente, dolcemente vostra…

Acidella

“Volentieri”, rispose il piccolo principe, “ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose”.

Non si conoscono che le cose che si addomesticano“, disse la volpe. “Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici.  Se tu vuoi un amico addomesticami!”
“Che bisogna fare?” domandò il piccolo principe.
Bisogna essere molto pazienti“, rispose la volpe. “In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi.  Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino…”
Il piccolo principe ritorno l’indomani.
“Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora”, disse la volpe. “Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice.  Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando,  io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti”.
“Che cos’e un rito?” disse il piccolo principe .
“Anche questa e una cosa da tempo dimenticata”, disse la volpe.  “E quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore.  C’e un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio.  Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna.  Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti,  e non avrei mai vacanza”.
Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l’ora della partenza fu vicina:
“Ah!” disse la volpe, “… piangerò”.
“La colpa e tua”, disse il piccolo principe, “io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…”
“E vero”, disse la volpe.
“Ma piangerai!” disse il piccolo principe.
“E certo”, disse la volpe.
“Ma allora che ci guadagni?”
“Ci guadagno”, disse la volpe, “il colore del grano”.
Poi aggiunse:
“Va’ a rivedere le rose.  Capirai che la tua rosa e unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto”.
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
“Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente”, disse. “Nessuno vi ha addomesticato,  e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe.  Non era che una volpe uguale a centomila altre.  Ma ne ho fatto un mio amico e ora e per me unica al mondo”.
Le rose erano a disagio.
“Voi siete belle, ma siete vuote”, disse ancora. “Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi assomigli, ma lei,  lei sola, è più importante di tutte voi, perché e lei che ho innaffiata. Perché e lei che ho messa sotto la campana di vetro.  Perché e lei che ho riparata col paravento.  Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle).  Perché e lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa”.
E ritornò dalla volpe.
“Addio”, disse.
“Addio”, disse la volpe. “Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale e invisibile agli occhi“.
“L’essenziale è invisibile agli occhi”, ripeté il piccolo principe , per ricordarselo.
“E il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi importante”.
“E il tempo che ho perduto perla mia rosa…” sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
“Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…”
“Io sono responsabile della mia rosa…” ripeté il piccolo principe per ricordarselo.